MOSTRE

dal 27 settembre al 12 ottobre

TEMPO

Gruppo Fotografico Il Fotogramma  |  Forte Superiore - Nago 

 

L’appuntamento 2014 sull’annuale impegno fotografico del Fotogramma ha voluto essere il “Tempo”. Una scelta tematica importante ed entusiasmante se si considera che, dal punto di vista strettamente fotografico, non è possibile fotografare senza “un tempo” - significativamente, quello di otturazione, che, insieme alla profondità di campo, rappresenta il più importante codice linguistico con cui costruire un’immagine. Il tema, pur prestandosi ad infinite soluzioni non è facile da risolvere fotograficamente senza evitare di produrre immagini troppo scontate o basate su inevitabili déjà-vu. Il tempo è tutto. Ogni cosa, compreso l’universo, è dotato di un tempo. Esso è infinito e, allo stesso tempo, nella limitatezza dell’orizzonte esistenziale umano, è finito.  (Presentazione)

 

ORARI:

Lun chiuso

Mar 17.00 |22.00

Mer - Dom  14.00 |19.00

URBAN TREES & SPIRITI

Olaf Kreinsen  |  LABA (Libera Accademia Belle Arti) - Ex colonia Pavese - Torbole

Olaf Kreisen in questa esposizione propone in un unico lavoro la fusione di due progetti sviluppati separatamente. Due progetti diversi ma uniti da un unico filo conduttore.

"Ho deciso di presentare queste due serie in una mostra comune perchè tutte e due rappresentano il rapporto tra gli uomini e la natura, ma ognuno da una angolazione molto diversa".

 

Olaf Kreinsen

 

URBAN TREES

Urban trees si dedica al rapporto tra la natura e l´urbanità. L´albero nell’ambiente urbano viene sensibilmente degradato a decorazione, da oggetto dell' urbanista ad alibi dell’ architettura. Abbandonato a se stesso conquista il suo posto nonostante tutte le limitazioni, cresce rigogliosamente e non pianificato oppure muore clandestinamente e di nascosto. Se non è all´altezza del suo compito estetico, se supera il suo posto assegnato viene mutilato o sostituito. Non è più possibile localizzare la posizione, la pretesa è che tutto cresce dappertutto e ovunque, senza rispetto delle origini. La giungla delle metropoli riduce al minimo denominatore comune l´albero, simbolo della foresta.

Urban trees è stato premiato nel 2011 dalla fondazione Hoepfner e nel 2012 è arrivato secondo alla competizione Wald!raum, il concorso in occasione dell’Anno Internazionale delle Foreste.

 

SPIRITI

Il titolo porta un verso della poesia di Goethe L´apprendista stregone. È il mio secondo lavoro dopo L´inferno nel quale uso la manipolazione digitale. L´idea di Spiriti, come quello di L´inferno, è basato sul famoso test psicologico di Rorschach, che usa macchie d'inchiostro simmetriche per chiedere ai soggetti di esprimere tutto ciò, a cui secondo loro, la macchia somiglia. E cosi Spiriti è un gioco con la fantasia e la creatività dell’osservatore delle foto, un gioco con il timore e il terrore dell’uomo nella selva impenetrabile e nebbiosa. Contemporaneamente Spiriti ricorre alle religione arcaiche e pagane dei popoli primitivi che credevano in una natura animata. È la prima volta che Spiriti viene esposto.

BEHIND THE ABSENCE (SILENZIOSA ASSENZA)

Myriam Meloni |  Muro piazza Lietzmann - Torbole

Nella Repubblica Moldava, il paese più povero d'Europa, oltre 100.000 bambini e adolescenti crescono senza i loro genitori. Sono orfani sociali i cui padri e madri sono emigrati in cerca di un lavoro.

Secondo un recente rapporto della OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni), il flusso migratorio coinvolge un quarto della popolazione in età lavorativa: A emigrare in modo permanente sono soprattutto le donne, ed il principale paese di destino é l'Italia.

Come conseguenza silenziosa del processo di migrazione massiva, migliaia di bambini e adolescenti crescono da soli, vengono affidati a nonni spesso troppo anziani per compiere nuovamente il ruolo di genitori, o cresciuti in orfanotrofi fatiscenti costruiti nel secolo scorso per ospitare gli orfani dalla II guerra mondiale.

Se è vero che il denaro inviato dagli emigrati alle loro case di origine, genera circa 1 miliardo di dollari l'anno e costituisce la forza trainante dell'economia della Repubblica Moldava, l'altro lato della medaglia è una profonda lacerazione del suo, già precario, tessuto sociale. 

CHAMPA

Thomas Cristofoletti  |  Muro piazza Lietzmann - Torbole 

Shrey Champa ha dovuto superare molti ostacoli nella sua vita per diventare la persona che è oggi. Fin da giovane ha deciso di essere aperta alla sua identità di transgender, una decisione che l’ha portata ad essere oggetto di discriminazione a casa, nella sua comunità e in seguito al lavoro. Ha svolto una attività inusuale, in quanto Champa è stata e rimane ancora oggi, la prima boxer transgender dichiarata nella storia della Cambogia. Una professione che si è vista obbligata ad abbandonare per colpa dei suoi compagni che non accettavano ciò che lei è. Anche se in generale l'atteggiamento verso le persone LGBT in Cambogia è meno ostile che in altri paesi del mondo, sono molti i casi di discriminazione e molte le vittime di episodi di violenza domestica, soprattutto all’interno delle famiglie. Al contrario di quello che succede nella vicina Thailandia, la stragrande maggioranza dei/delle transessuali cambogiani/e non hanno sufficienti mezzi economici per potersi permettere costose operazioni per la riattribuzione di sesso e spendono i pochi soldi in pillole ormonali di scarsa qualità e di dubbia provenienza. In molti casi la transizione avviene semplicemente con qualche tocco di mascara, pochi dollari di fondotinta e un po’ di rossetto. Oggi, all’etá di 42 anni, Champa lavora per il Women’s Network for Unity, un’organizzazione cambogiana che aiuta i/le sex-workers transgender e non e trascorre molte delle sue serate con loro mentre lavorano lungo il riverside di Phnom Penh – uno dei posti frequentati da turisti e da “sexpats”. Molti sono amici e amiche di lunga data, altri/e, soprattutto i/le più giovani, la conoscono di fama e si rivolgono a lei per consigli e conforto. Essendo stata lei stessa una sex-worker a tempo pieno e essendo sieropositiva da più di 12 anni, è molto consapevole dei pericoli correlati a tale professione e passa così molto del suo tempo libero lavorando come educatrice sessuale. Oltre al suo lavoro per la ONG, Champa si guadagna da vivere cantando, esibendosi in matrimoni e feste di compleanno. Un’attività che, come lei sostiene, le porta una “gioia infinita”. Negli ultimi anni la sua famiglia sembra finalmente accettare la sua identità di transgender e dopo anni di sofferenze Champa dice di essere felice. Cosa c’è di piú importante, si chiede, di “accettare te stessa(o), aiutare gli altri e avere una famiglia che ti supporta”?

DRAGVERN

Alessio Formisano |  Muro piazza Lietzmann - Torbole 

Dragvern è un progetto fotografico che esprime l’austerità e la magia in una dimensione lontana. Un luogo dove il tempo non detta regole e la moralità umana non sa vivere.

CINQUE AUTORI AL MURO

Studenti LABA | Muro piazza Lietzmann - Torbole 

Cinque autori al muro è un progetto organizzata in collaborazione con l’associazione CENTO, completamente dedicato a cinque giovani e talentuosi fotografi dell' accademia LABA di Torbole.

Michele Cattani, Aleksandear Obrenovic e Valeria Chiarani, Marilena Brugnara, Alessandro Eccel, Francesco Malacarne, sono questi gli autori dei cinque progetti in esposizione ognuno dei quali composto da quattro immagini di grande formato e inseriti nello spazio espositivo ricavato sul bellissimo muro in pierta ( in riferimento al titolo del progetto ) che delimita la piazza Lietzmann nel paese di Torbole. 

 

OLTRE PENSIERO

Michele Cattani | Muro piazza Lietzmann - Torbole 

I quattro scatti proposti sono la rappresentazione della fuga vera e propria oltre quella fatta quotidianamente con il pensiero. Tanti fuggono dalla rumorosa città per trovare pace in loro stessi. Il metodo migliore è fare la valigia, prendere lo stretto necessario e scappare con il primo mezzo che capita. Per fuggire compiamo un cammino. Dicono che il bello di un viaggio non è la meta ma il percorso fatto per raggiungerla, la foto così vuole elevare il significato di “percorso” oltre la dimensione reale. Ma la fuga potrebbe anche durare in eterno o forse è quasi finita, chi lo sa, ecco perché è forse meglio essere in compagnia della donna che si ama e si amerà fino alla fine del viaggio. Alla fine ci attende la solitudine vera e propria una volta raggiunta la meta ma se si pensa bene  non si è mai così soli, perché con noi ci porteremo sempre dietro la storia che abbiamo scritto per arrivare alla pace che abbiamo cercato oltre al pensiero.

FLUIDFRUIT

Aleksandear Obrenovic e Valeria Chiarani | Muro piazza Lietzmann - Torbole 

Il progetto nasce dalla contrapposizione di unione e contrasto tra colori e forme. I colori della frutta e la sua forma si contrappongono e allo stesso tempo si uniscono ai colori e alla fluidità dell'acqua. Si crea così un' immagine semplice dal punto di vista della composizione, ma piena di freschezza e vivacità dal punto di vista visivo. Ciò che si vuole trasmettere è una sensazione di serenità e allo stesso tempo armonia e bellezza visiva.

5 SENSI

Marilena Brugnara | Muro piazza Lietzmann - Torbole 

Questo progetto è una rappresentazione fotografica dei 5 sensi umani, analizzati dal mio punto di vista.

Con la prima immagine (olfatto) ho voluto rappresentare ciò che c’è ma non si vede, l’odore umano che emaniamo ogni giorno, diverso da persona a persona e che può attrarre o respingere un individuo al primo impatto. Ho voluto rappresentare la parte animale dell’ essere umano, quell’ istinto primordiale che è insito nella nostra umanità e che cerchiamo di sopprimere invano.

Con la seconda immagine ho voluto descrivere una sorta di distopia: l’incapacità umana nel futuro di riuscire a mangiare cibi sani, condizionata dalle multinazionali e dal cibo “plasticato”.
Attraverso il senso “tatto” ho voluto far vedere il calore umano e l’ energia che ognuno di noi emana senza rendersene conto. Ho scelto uno strumento come il vetro per amplificare questo concetto.

L’ ultima foto (udito) è evocativa dello stato attuale dell’ uomo moderno. Abituato al chiasso della contemporaneità e al movimento affannoso e ridondante, l’essere umano non è più in grado di vivere nel silenzio più totale, anzi è proprio questo silenzio assoluto a rimbombargli nelle orecchie e a farlo impazzire. Ho scelto come location un teatro vuoto, luogo di espressione dell’ animo umano per antonomasia.

METAMORFOSI

Alessandro Eccel | Muro piazza Lietzmann - Torbole 

Metamorfosi come trasformazione fisica e morale, questo ho voluto rappresentare con il mio lavoro, descrivere il concetto di mutamento esteriore ed interiore. Il tempo fa mutare inevitabilmente l’aspetto esteriore  di forme, piante e rocce, è questo un cambiamento metamorfico atteso. La metamorfosi di una persona dalla sua forma naturale maschile a quella femminile, avviene anch’essa con una trasformazione fisica dettata però da una precedente o contemporanea metamorfosi morale non sempre tangibile.

IL LINGUAGGIO DEL CORPO

Francesco Malacarne | Muro piazza Lietzmann - Torbole 

Con il movimento instauro una comunicazione con me stesso che espande la mia conoscenza e ne altera lo stato, mi ha sempre affascinato il prodotto ottenuto da molteplici movimenti che potremmo definire “contorti”, appartenenti ad una classe di ballerini, chiamati astratti (abstract). L’abstract è uno dei tanti stili della break dance, che ritengo il più innovativo, ma allo stesso tempo il meno considerato. Questo stile si basa nel portare all’estremo i movimenti del proprio corpo e crearne un legame, dando vita ad un vero e proprio linguaggio artistico, per cui il movimento diventa l’unico mezzo che permette di esprimere se stessi, con un processo di liberazione e di riassorbimento dell’emozione. Per questi danzatori la natura diventa il palcoscenico più adatto alle loro performance e la considerano un infinita fonte d’ispirazione. E’ per questo motivo che ho deciso di immortalare questi ballerini mentre interagiscono con la natura, creando un legame che scorre attraverso l’uomo e si rigetta nello spazio esterno. Il risultato del mio lavoro è un libro capovolto, leggendolo si prova un senso di straniamento, che permette una visione personale della realtà.

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